La prima tappa evolutiva ortodontica: cosa succede da 0 a 3 anni
ALCUNE TERAPIE HANNO SUCCESSO SOLAMENTE QUANDO IL BAMBINO È ANCORA IN CRESCITA, ECCO PERCHÈ È IMPORTANTE CONOSCERE IL FUNZIONAMENTO DELLE VARIE TAPPE EVOLUTIVE DAL PUNTO DI VISTA ORTODONTICO.
Per un sorriso sano che duri tutta la vita i denti e le ossa devono essere in armonia fra loro. Si raccomanda quindi una visita ortodontica anche con i denti da latte.
QUANDO SI DIVENTA VERI E PROPRI “PAZIENTI” DAL PUNTO DI VISTA ORTODONTICO?
Finchè il bambino non ha finito di mettere tutti i denti da latte, dal punto di vista ortodontico esso non è un vero e proprio “paziente”, ecco perché da 0 a 3 anni è importante prepararsi a osservare attentamente la sua crescita e lo sviluppo dei denti. In genere, il bambino diventa un paziente ortodontico non prima dei 4-5 anni, quando cioè ha messo tutti i denti da latte. Ed è in questa fase che è corretto fare una prima visita specialistica. A differenza di quel che si possa credere, rimandare la visita quando tutti i denti definitivi sono erotti, può rappresentare un danno per vostro figlio. Alcune terapie hanno successo solamente quando il bambino è ancora in crescita. Una corretta occlusione è molto importante sia dal punto di vista estetico che funzionale.
QUAND È NECESSARIA UNA TERAPIA ORTODONTICA
Non è sempre necessaria una terapia ortodontica ma per saperlo, è necessario portare il nostro bambino a una visita specialistica di controllo dall’ortodontista specialista, oppure chiedere consiglio e orientamento al nostro pediatra.Fare visite ortodontiche periodichegià quando il bambino ha tutti i denti da latte, consente di seguirne la crescita e di individuare eventuali problematiche a livello delle ossa e dei denti. È giusto che le famiglie vengano informate che, a volte, iniziare il trattamento precocemente permette di ottenere un miglior risultato.
COME POSSIAMO CAPIRE SE L’OCCLUSIONE DEL NOSTRO BAMBINO È SCORRETTA E OCCORRE L’INTERVENTO ORTODONTICO?
Le malocclusioni sono difficili da individuare e, anche quando i denti sono tutti dritti, ci possono essere problematiche nascoste. Ecco alcuni segni da non sottovalutare:
- abitudini viziate (suzione del pollice, del ciuccio)
- problematiche respiratorie
- russamento notturno e apnee
- perdita precoce o tardiva dei denti da latte
- denti sporgenti
- mento troppo in avanti o troppo indietro
- denti affollati o malposti
- digrignamento dei denti
Spesso i genitori prima di intraprendere una terapia ortodontica pongono allo specialista alcune domande tra cui le più comuni sono sempre: quando è meglio iniziare la terapia a mio figlio e come si “chiama” l’apparecchio?
NON SI DEVE ASPETTARE IL CAMBIO DI TUTTI I DENTI PER INIZIARE UNA TERAPIA ORTODONTICA
E quest’ultima è individuale e personalizzata. Inutile cercare risposte definitive su internet, perché sarà sempre impossibile capirne la veridicità e la corrispondenza rispetto alla necessità specifica che ha il nostro piccolo paziente. Stessa cosa vale per la scelta dell’apparecchio: ogni paziente ha il suo, quindi potrebbero essere necessari apparecchi fissi o rimovibili a seconda dei casi. Solo una visita specialistica dall’ortodontista ci farà scoprire a quale caso appartiene il bambino.Inoltre, certamente l’uso di un apparecchio è una situazione nuova a cui il paziente si abitua facilmente: se il bambino dovesse riportare, soprattutto nei primi giorni, alcuni fastidi, è giusto che i genitori sappiano che tutto ciò è assolutamente normale. L’apparecchio non danneggia in alcun modo i denti e le resine che sono utilizzate per “incollare” l’apparecchio sono studiate appositamente per proteggere e non per danneggiare.Inoltre non ci sarà da sorprendersi se l’ortodontista ci chiederà di eseguire anche degli esami radiologici, perché questi sono fondamentali per una corretta diagnosi.
Fonte: Sorridibene.it